L’Osteria della Buona Condotta nasce nel 1994 in un cascinale d’inizio novecento, nel cuore della Brianza. L’Osteria serve i piatti tipici della tradizione milanese ma non mancano piatti innovativi per poter soddisfare anche i palati più esigenti. Dal 2021 la cucina ospita due nuovi chef che hanno portato aria di novità: lo chef Samuel Pollina, che dall’età di 15 anni lavora in cucina, riesce a far emozionare ogni commensale e il pasticcere Alessandro Lanzafame con i dessert riesce a far vivere un’esperienza sensoriale unica.

INNOVAZIONE E TRADIZIONE
L’Osteria


LA NOSTRA
Storia
Nel 1999 si realizza il sogno nel cassetto: un cascinale d’inizio novecento, nel cuore della Brianza, circondato da un Terroir ricco di prelibatezze, dove la cucina e i vini scaldano il cuore di ogni commensale.
Recentemente abbiamo rinnovato la sala interna e allestito “Il Giardino”, protagonista di tante serate a tema e di numerosi show cooking.
LA NOSTRA
Cucina
Viene proposta una cucina a base di prodotti freschi e genuini che seguono il ritmo naturale delle stagioni, gli ingredienti vengono prodotti direttamente dalla conduzione del Ristorante.
La tradizione viene affiancata dall’innovazione grazie a specialità artigianali d’eccellenza provenienti dall’Italia e dal mondo.
CI PRESENTIAMO
Gli Chef
CHEF
Samuel Pollina

Classe 96’. Si appassiona alla cucina fin da bambino grazie ai momenti trascorsi con il nonno, amava guardarlo preparare la pizza per tutti. Inizia a lavorare all’età di 15 anni nei ristoranti e nel corso degli anni la sua passione è aumentata come le sue abilità. Vuole emozionare attraverso i suoi piatti, per lui la cucina è in grado di svuotare la mente e riempire la pancia.
PASTICCERE
Alessandro Lanzafame

Classe 96’. Dopo aver conseguito il diploma alberghiero si avvicina alla pasticceria, campo che continua a coltivare sperimentando. Ama la precisione e la cura dei dettagli, attraverso i suoi dessert vuole far vivere un’esperienza sensoriale ad ogni singolo commensale.
DICONO DI NOI
Recensioni
Non ci sono più viandanti oggi, ma clienti che percorrono volentieri qualche chilometro per raggiungere Ornago e farsi accogliere d’inverno in un ambiente caldo e confortevole, d’estate al fresco, nel cortile tra gli alberi. Matteo Scibilia, barese di nascita ma milanese da sempre, ha lavorato per molti anni nel settore alimentare, dando vita a ditte che selezionavano prodotti di prestigio.
La sua cucina, per scelta, è del territorio, anche se ogni tanto spazia altrove. Come aperitivo ci può essere una sua versione dello spritz, o il gin tonic con gin speciali. In carta ha la quiche di verdure e formaggio ma anche il granchio reale con avocado e wasabi, l’ossobuco, la trippa, il coniglio al caffè, tipico della zona, e, in stagione, gli asparagi rosa di Mezzago. C’è anche la cotoletta super classica, alta, cotta nel burro chiarificato, accompagnata però da patate francesi Amandine, “più adatte ad andare in forno”, assicura Scibilia.
E il tradizionale risotto milanese al salto viene appoggiato su una morbida, gustosa fonduta di bitto o di casera. Per i vini c’è la moglie di Matteo, Nicoletta, sommelier, che li consiglia con amore e competenza, scovando etichette magari non molto note ma valide. Conto ragionevole ed esperienza appagante.
La Repubblica
Quotidiano
Quello che colpisce appena si entra nell’ Osteria della Buona Condotta è l’ambiente accogliente e rilassato preludio di una serata piacevole in tutti sensi. E non si viene assolutamente delusi perché la cucina di Matteo Scibilia colpisce particolarmente per la capacità che Matteo ha di riportare, seppur in chiave moderatamente creativa, piatti della tradizione soprattutto lombarda ma non solo; una cucina contemporanea che cerca il nuovo nel passato valorizzando i prodotti migliori del territorio con preparazioni meno concettuali e più artigianali.
Crede così tanto nell’importanza della “materia prima” che nel menu, viene anche riportata la Piccola Carta dei Servizi in cui vengono segnalati tutti i fornitori del ristorante che sono quelli coi prodotti migliori che il mercato offre. Pochissimi altri ristoranti lo fanno.
Assieme alla moglie Nicoletta è alla costante ricerca di quanto c’è di meglio nel mercato: per esempio, parlando di carni, è uno dei pochi chef che propone la Wagyu Beef (la preziosa carne Kobe). Il menu cambia ogni 15/20 giorni e ovviamente segue le stagioni.
Per esempio nel menu autunnale spiccano i Missoltini tradizionali del Lago di Como “ sfilettati” con crostini di Polenta, il risotto Carnaroli alle barbabietole rosse e fonduta di Montasio, il guanciale di vitello all’olio con patate a vapore, la trippa, la cassoeula.
E come è bello poi sentire affascinanti le storie di questi piatti che Matteo, insieme alla moglie Nicoletta, raccontano. Gli amanti del formaggio trovano un carrello che pochi ristoranti offrono: sono oltre 40 i tipi selezionati e possono cambiare a seconda delle stagioni. Molti sono i formaggi a latte crudo, in Italia pochi lo fanno in Francia è tradizione permessa.
Mangiare Bene
Guida gastronomica
Cosa si mangia Matteo Scibilia è pugliese, Nicoletta milanese. Le pratiche alimentari della propria terra lo hanno aiutato ad avere elevato rispetto per la materia prima, di altissimo livello ovviamente; tuttavia è ispirato a proporre piatti della cucina lombarda tradizionali e di grande fascino. Ecco allora sfilare trippe, risotti, ossobuco, costoletta alla milanese alta e con l’osso, i bolliti. Ma durante l’anno non è difficile imbattersi anche in quei piatti che poggiano su abitudini meno note e più localistiche come i missoltini del lago di Como con polenta e olio extravergine d’oliva di Perledo, il guanciale di vitello all’olio con polenta (parente stretto del manzo all’olio di Rovato, nel bresciano) o la zuppa di castagne e porcini al vino rosso. In omaggio alla propria terra d’origine ecco l’ottima parmigiana di zucchine e mozzarella di bufala o le trenette con cipollotto e acciughe sottolio. Lumache e foie gras fanno parte dei classici internazionali. A Nicoletta è affidato il compito di comporre i dolci. Magico il tortino soffice di cioccolato con crema inglese; da encomio il semifreddo all’arancia.
Cosa si beve Il sodalizio nasce nell’enoteca di Nicoletta. Va da sé: competente cantina, ampia scelta e puntuale abbinamento con i piatti proposti. Ben fornita la selezione di distillati, tra cui calvados, rum e whisky.
Fiore all’occhiello L’origine della materia prima viene esplicitata nel menu. Buona pratica che, se adottata dai tuoi colleghi, permetterebbe a noi consumatori di conoscere cosa davvero arriva nel proprio piatto. Bravo Matteo!!!
Ristoranti & Delicatessen
Guida gastronomica
Ho scoperto questo posto grazie a internet: cercavo un posticino intimo, chic, ma, allo stesso tempo, semplice, dove trascorrere una romantica domenica a pranzo con mio marito.
L’Osteria si è rivelata al di sopra delle mie aspettative: non lasciatevi ingannare da come appare all’esterno, perché, appena oltrepassata la porta d’ingresso, vi ritroverete in un posto unico, in cui sembra tornare indietro nel tempo. A cominciare dall’arredamento, che è curato nei minimi particolari e dá la possibilità di mangiare “circondati” da libri! Ho amato la piccola libreria sul fondo della sala e le pareti dipinte che ritraggono scaffali di libri!
I piatti sono tutti di alta qualità, ben presentati e accompagnati dalla spiegazione della fantastica Signora Nicoletta, che accoglie i suoi ospiti dal loro ingresso un sala, fin quando vanno via. Sublimi le confetture fatte in casa che accompagnano i formaggi, così come superlativa è stata la torta alle nocciole: tutto preparato dalla stessa Signora Nicoletta. Sottolineo anche che io sono celiaca e la Signora ha avuto la premura di farmi trovare dell’ottimo pane ai semi di papavero glutenfree.
Molto gradito il regalino della Signora a tutte le commensali donne: forse perché era la festa della mamma (domenica 12 maggio!)! A ogni modo è la prima volta che mi capita di vedere una coccola del genere e a tutti, senza distinzione (io non sono mamma). Posticino consigliatissimo! Io tornerò sicuramente!